Diritto del lavoro

Chat a scuola: quali sono i limiti previsti dalla legge?

Le chat tra professori e studenti entrano sempre più spesso, a vario titolo, nei processi.

Quali sono le regole?

Ogni scuola nell’ambito della propria autonomia organizzativa, prevista dal Dpr 275/99 e costituzionalmente riconosciuta, può prevedere forme e modalità precise di comunicazione tra studenti e insegnanti ma anche tra il personale scolastico stesso. Negli ultimi anni molte scuole si siano dotate di precise policy dove vengono dettagliate le modalità di utilizzo delle chat e dei social network. Da valutare anche la privacy degli studenti oltre alla correttezza professionale di docenti e personale scolastico in generale.

Il contratto collettivo del comparto Istruzione e Ricerca prevede, poi, specifiche sanzioni disciplinari nel caso di «violazioni di doveri ed obblighi di comportamento» che possono arrivare fino al licenziamento nel caso di invio di messaggi a carattere sentimentale o sessuale, come è successo a un collaboratore scolastico di un istituto superiore di Cremona licenziato per giustificato motivo soggettivo per aver inviato numerosi messaggi in chat ad alcune studentesse con apprezzamenti e richiesta di fotografie. Per il Tribunale si tratta di «condotte talmente disdicevoli, inopportune e pericolose da rendere la permanenza in servizio del bidello un costante pericolo per la serenità e l’incolumità delle studentesse», pertanto il licenziamento è legittimo (sentenza del Tribunale di Cremona n.50 pubblicata il 6 aprile 2021).

Si veda sul punto l’approfondimento dell’Avvocato Marisa Marraffino per Il Sole 24 Ore: https://www.ilsole24ore.com/art/chat-studenti-e-prof-regole-gia-esistono-e-violarle-puo-costare-caro-AE9yxJZB?refresh_ce=1

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