bullismo

Cyberbullismo: come difendersi

Il bullismo e il cyberbullismo sono stati definiti da alcuni giudici come vessazioni reiterate che possono avere una devastante incidenza sulla vita delle vittime.

Tra gli elementi sintomatici ci sono l’isolamento, il disinteresse per lo studio e per la scuola, l’ incapacità di provare felicità, di innamorarsi e l’ assenza di aspirazioni, oltre a disturbi fisici come cefalea e mal di pancia ricorrenti.

La vittima prova paura, rabbia, sensi di colpa, vergogna.

La legge 71/2017 ha introdotto importanti strumenti di prevenzione e di difesa. Ogni scuola deve nominare un referente contro il cyberbullismo. E’ importante quindi avvisare sempre il/la dirigente di eventuali episodi in corso e attuare percorsi di sensibilizzazione e di reinserimento.

Non esiste un reato di cyberbullismo, ma più reati in concorso che vanno dalla diffamazione aggravata alle lesioni fino alla violenza privata e alla diffusione di materiale intimo non consensuale.

I video e le fotografie condivise senza il consenso dell’interessato oggi possono essere rimossi più facilmente rispetto al passato grazie a nuove leggi e progetti pilota, che in alcuni casi consentono anche il filtraggio preventivo dei contenuti.

Tra i rimedi adottabili in caso di cyberbullismo anche l’ammonimento del Questore e il reclamo al Garante per la protezione dei dati personali.

I genitori delle vittime minorenni possono sporgere querela anche al loro posto. In caso di disaccordo prevale la volontà del genitore, anche se è sempre consigliabile pianificare una scelta difensiva che sia condivisa.

*Disegni di Paolo Deandrea

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