Diritto penale

Revenge porn: la vittima non deve sentirsi in colpa

Ancora troppo spesso le vittime di revenge porn non denunciano tempestivamente la condivisione di video e fotografie intime diffusi senza il loro consenso perché hanno paura dei giudizi altrui.

La vittima deve sapere che la legge le tutela e che punisce severamente chi cede o pubblica il materiale senza il suo consenso. L’articolo 612- ter del codice penale ha infatti introdotto nel nostro ordinamento il reato di “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”, che parifica la condotta di chi invia il materiale a quella di chi lo condivide. Le pene arrivano fino a 6 anni di reclusione, ma sono aumentate se il fatto è commesso attraverso internet. La vittima ha sei mesi di tempo da quando viene a conoscenza del fatto per sporgere querela. Il tempismo è fondamentale per evitare la viralità dei contenuti.

Diritto dell'informatica

08.03.2023

Social network e minorenni: come tutelarli

Leggi di più

Intelligenza artificiale

23.01.2023

ChatGPT e diritto d'autore

Leggi di più

Diritto dell'informatica

13.01.2023

Dipendenza da internet: conseguenze legali

Leggi di più

Diritto dell'informatica

15.12.2022

Reati informatici: nuove prospettive

Leggi di più